1900-1920: l'elettrificazione della rete

di Davide Damiani*

Il nuovo secolo dà il via all'elettrificazione dei tram di Trieste. La "Società Triestina Tramway" per meglio evidenziare l'importanza dell'avvenimento, decide di inaugurare la prima linea di sera. L'effetto delle vetture illuminate, in uno scenario seminato di lampade e lanterne, dovrà costituire il principale effetto pubblicitario.

La sera di domenica 9 ottobre 1900, alle ore 18, vari tram composti da motrice e rimorchiata escono dalla rimessa "Margherita" (costruita appunto nel 1900) e fra lo stupore e la diffidenza dei presenti, sfilano per la città percorrendo il Corso Stadion (oggi Via Battisti) e la Via del Torrente (oggi Via Carducci) fino a raggiungere la riviera di Barcola, coprendo il percorso in 28 minuti. il servizio è disimpegnato da 60 motrici "Union", costruite in quegli anni, di color verde oliva nella parte superiore e crema in quella inferiore. Cinghie di cuoio corrono al centro della vettura e percuotono il battacchio della campana alla fermata a richiesta (sistema ancora in uso in alcuni tram viennesi, per indicare al manovratore la via libera). La presa di corrente è ad asta con una piccola rotella in cima, sostituita appena dopo il 1920, dal ben più comodo archetto, che eliminerà il noioso inconveniente dello "scarrucolamento", molto frequente nelle giornate di bora.

D'estate la Società mette in circolazione vetture rimorchiate di tipo "giardiniera" che il pubblico presto battezza con il nome di "torpediniere" perché, quando in caso di pioggia vengono corredate da un telone protettivo alle fiancate, la loro somiglianza alle torpediniere è evidente.

Con l'affermarsi della trazione elettrica, i passeggeri aumentano e con essi gli introiti della Società che può estendere le sue linee e sviluppare la rete, favorendo l'allargamento urbano fuori dal Pomerio. L'elettricità, che va sempre più affermandosi nell'industria dei trasporti urbani, diventa ben presto anche la forza base dei trasporti interurbani. I triestini con spirito ironico sottolineano l'avvenimento:

E come una pignata,

Trieste i ga ligà, se viene el teremoto,

el fil del fero la guanterà

con evidente allusione alla elettrificazione delle linee tranviarie.

Per il tram di Servola, invece, dal mare alle alture si sente echeggiare:

Ti col muss, mi col tran

'demo a Servola doman,

'demo a Servola doman,

'demo a Servola doman,

Ti col muss, mi col tran

'demo a Servola doman.

A cui fa seguito il ritornello:

e anche il tran de Servola

xe nato disgrazia.

corendo in Galeria

in Piazza el xe sbrissà.

Drento ghe iera

diverso personal

che se ga ribaltado e se ga fato mal!

E come la bora che vien e che va....”

Così, tra bora, sferraglianti motrici e accordi musicali, il servizio dei trasporti triestini si estende e si completa con nuove linee e nuove vetture.

Nel 1909 sono presentati due distinti progetti di "'elettrovia" da Trieste a Monfalcone.

Il primo, ideato dall'Ing. Luigi Mazorana, contempla una tranvia elettrica da costruirsi lungo il litorale. Il secondo, ideato dagli Ingegneri Maclich e Dompieri, prevede una linea per Monfalcone da realizzarsi con un percorso più diretto... Di entrambi i progetti, però, non se ne farà mai nulla.

Nel 1912 il Comune di Trieste, intendendo provvedere all'esercizio delle linee urbane con gestione propria, stipula con la "Società Triestina Tramway", una convenzione con la quale avoca a sé il diritto di esercizio.

Nel 1913 la "Società Triestina Tramway" esercisce la seguente rete tranviaria:

a) linee tranviarie a trazione elettrica:

1) Boschetto - Giardino Pubblico - Corso - Arsenale - Servola (targa grigia con scritta in bianco)

2) Via Kandler - Giardino Pubblico - Corso - Sant'Andrea (targa grigio-rossa con scritta in giallo)

3) Barcola - Südbahnhof - Via Stazione - Piazza Tommaseo (targa grigio-bianca con scritta in giallo)

3) Barcola - Südbahnhof - Via Carducci - Portici di Chiozza - Corso - Piazza Tommaseo (targa grigio-bianca con scritta in giallo)

4) Roiano - Via Carducci - Via Caserma - Via Sette Fontane (targa gialla con scritta in nero)

5) Circolare: Barriera Vecchia - Corso - Via Stazione - Südbahnhof - Via Carducci - Teatro Goldoni (targa bianca con scritta in rosso)

b) linee tranviarie a cavalli:
Piazza Stazione Südbahnhof) - Punto Franco.

il 7 giugno 1913, per iniziativa del Podesta Scipione De Sandrinelli, e attivata la prima linea tranviaria comunale sul percorso Piazza Carlo Goldoni - Galleria - San Sabba. Per l'occasione sono immesse in servizio le nuove vetture tranviarie di tipo "'Graz". La rete comunale risulta totalmente indipendente da quella privata.

Sempre nel 1913 è abbandonata l'ultima linea tranviaria a cavalli: la Stazione Meridionale - Punto Franco.

Durante il primo conflitto mondiale (1914-1918), in seguito alla requisizione delle Autorità Militari di parte della rete aerea delle tranvie urbane, riprende la trazione a cavalli in sostituzione di quella elettrica.

Occorre però attendere la fine del primo conflitto mondiale perché il Comune assuma direttamente la gestione del servizio tranviario.

"L'anno 1920, mese di dicembre, giorno di venerdì 31, innanzi a me, Dott. Bruno Sandrin sostituto del notaio Vittorio Vessel qui residente, sono comparsi: il Sig. Cav. Uff. Avv. Giulio Villasanta, Vice Commissario Straordinario del Comune di Trieste ed i Signori Conte Francesco Sordina, presidente e Carlo Hermet, Consigliere di Amministrazione della Società Triestina Tramway, in rappresentanza, il primo del Comune di Trieste, i due ultimi della Società Triestina Tramway, tutti a me personalmente noti siccome capaci di obbligarsi e di obbligare le loro rappresentate rispettive...”

Con tale atto il 1° gennaio 1921 inizia la gestione dell''Azienda Comunale Tranvie Municipali”.

Dapprima si rende necessario destinare gran parte degli utili di esercizio all'ammodernamento degli impianti stradali ed aerei, nonchè al miglioramento del parco rotabile, per cui nel 1924 l’Azienda, sotto la direzione di una Commissione Amministratrice, presieduta dal Comm. Ing. Luigi Mazorana, dà il via a una vasta operazione di ripristino ed ammodernamento.

*questo articolo è tratto dal volume I trasporti a Trieste, a cura dell'Azienda Consorziale Trasporti di Trieste, 1981.

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