Ci sono tredici nuovi autobus elettrici in servizio a Trieste: un cambio di paradigma per la mobilità in città

Il progetto è cofinanziato dal PNRR e reso possibile da una stretta sinergia fra Comune di Trieste, Regione Friuli Venezia Giulia e Trieste Trasporti

Trieste, 24 settembre 2024 - Erano da poco passate le 18:00 del 9 ottobre del 1900 quando due tram elettrificati con le luci accese uscirono dal deposito Margherita di Trieste per percorrere via Battisti e via Carducci e raggiungere Barcola, sotto lo sguardo stupito di migliaia di persone. Entrava in servizio una delle prime linee tranviarie elettrificate d’Europa, celebrata dalla stampa e «inaugurata in uno scenario seminato di lampade e lanterne», partenze ogni 15 minuti, 5 soldi per corsa. Quell’evento - in un contesto in cui il trasporto pubblico locale era ancora, per lo più, a trazione animale - fu una specie di rivoluzione copernicana per la città (e non solo). Oggi, a 124 anni di distanza, l’elettricità torna protagonista e il cambio di paradigma è non meno importante di allora: da domani mattina saranno in servizio a Trieste i primi 13 autobus elettrici dei 137 che, da qui al 2030, entreranno nella flotta di Trieste Trasporti. Una trasformazione profonda che consentirà di abbattere, fin da subito, quasi 800 tonnellate di anidride carbonica all’anno, che saranno più di 8 mila quando la transizione sarà completata nel 2030. Un percorso reso possibile dai fondi del PNRR ma, soprattutto, da una tenace e preziosa sinergia fra Trieste Trasporti, il Comune di Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia.

Inaugurati oggi nella sede di Trieste Trasporti, i 13 autobus elettrici (che indossano una livrea - disegnata dal designer triestino Matteo Bartoli - dove il blu di TT si mescola al giallo di una saetta), copriranno inizialmente i percorsi delle linee 8, 17 e 18. L’investimento per questo primo lotto è stato di 8,2 milioni di euro, 6,3 dei quali assegnati al Comune di Trieste dal PNRR e i restanti di cofinanziamento da parte di Trieste Trasporti. La collaborazione fra TT, Comune e Regione ha consentito, in virtù di una convenzione fra gli enti, di destinare a Trieste Trasporti i fondi del Piano di ripresa e resilienza: il processo di transizione energetica avviene nel solco del green deal europeo (secondo cui entro il 2030 almeno la metà delle flotte del servizio di trasporto pubblico locale dovrà essere composto da autobus elettrici, a idrogeno o gas naturale) e della strategia del Programma operativo di rinnovo evolutivo del parco mezzi della Regione Friuli Venezia Giulia (PREPM-TPL), che solo a Trieste sottintende un investimento complessivo di 103,5 milioni di euro nei prossimi sei anni, di cui 64 milioni a carico dello Stato o del PNRR e i restanti in autofinanziamento.

I nuovi autobus sono prodotti dalla Yutong (attualmente, uno dei principali player mondiali del settore), hanno 12 metri di lunghezza, una capienza di poco superiore alle 80 persone e 33 sedute (otto in più rispetto agli autobus a gasolio di pari lunghezza). L’autonomia della batteria è di circa 500 chilometri: la ricarica avverrà presso il deposito di Broletto. I conducenti che sono già stati formati sulla guida dei bus elettrici sono poco più di 400 (ma la formazione sta proseguendo in questi giorni): le tecnologie installate sugli autobus consentiranno il monitoraggio delle performance dei mezzi, dei consumi e degli stili di guida, per massimizzare l’efficienza dei veicoli.

«L’entrata in servizio di questi primi 13 bus elettrici segna l’inizio di una trasformazione molto più profonda e impegnativa di quanto si possa vedere e immaginare: la transizione» dice Maurizio Marzi Wildauer, presidente di Trieste Trasporti e Tpl Fvg «è un processo trasversale che riguarda le tecnologie, l’ambiente, la manutenzione, il modo stesso di viaggiare; si mitiga il rumore, si abbattono le emissioni inquinanti, si migliora - realmente, concretamente - la qualità della vita in città. Ma contestualmente cambiano anche i processi, le consuetudini, il lavoro di tante persone, e ci si confronta con scenari e sfide completamente nuovi: penso alle infrastrutture di ricarica, al fabbisogno energetico, alle nuove competenze necessarie per manutenere questi mezzi. I mesi che hanno preceduto questa giornata hanno mostrato, con straordinaria evidenza, quanto importante e necessaria sia la collaborazione fra gli enti - Comune e Regione in primis - e quanta fatica e impegno comporti fare innovazione, innovazione vera».

Una visione condivisa dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e dall’assessore alle politiche del territorio Michele Babuder, intervenuti oggi all’inaugurazione: «Una sinergia, quella con la Regione e con Trieste Trasporti, che ha consentito di impiegare virtuosamente i primi fondi assegnati dal PNRR» hanno detto il sindaco e l’assessore «e di mettere in strada questi mezzi all’indomani della Settimana europea della mobilità durante la quale il Comune ha mostrato, una volta di più, quanto la mobilità, in tutte le sua accezioni, sia uno degli elementi più distintivi e maggiormente percepiti del territorio, e come vi sia una correlazione solida e dimostrata fra trasporti efficienti, attrattività e sviluppo della città. Una correlazione che da oggi è ancora più vigorosa e sostenibile».

«La messa in esercizio di questi primi autobus elettrici risponde al bisogno di ridurre progressivamente le emissioni inquinanti e, al contempo, alle aspettative del territorio» ha detto Aniello Semplice, amministratore delegato di Tpl Fvg e Trieste Trasporti. «Nelle settimane scorse abbiamo commissionato un sondaggio per valutare l’orientamento dei triestini sulla mobilità elettrica, concentrandoci in particolare su coloro che risiedono nelle aree che saranno servite da questi primi bus: gli esiti del sondaggio mostrano che la transizione verso la mobilità elettrica è ritenuta importante per tre persone su quattro, e che l’investimento sui nuovi mezzi è ritenuto necessario per i due terzi dei rispondenti, che si aspettano appunto una riduzione delle emissioni inquinanti e del rumore. Come accaduto con la videosorveglianza, i monitor di bordo, i dispositivi contactless o il servizio a chiamata notturno, anche in questo caso l’azienda darà il proprio contributo alla fase di crescita e trasformazione che la città indubitabilmente sta vivendo, con lo sguardo lungo di sempre, l’eccellenza operativa riconosciuta all’azienda e la capacità di intercettare e guidare il cambiamento».

Presenti all’evento anche l’assessore regionale alle autonomie locali, alla funzione pubblica, alla sicurezza e all’immigrazione Pierpaolo Roberti (intervenuto su delega del presidente Fedriga) e l’assessore regionale alla difesa dell'ambiente, all’energia e allo sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro: «Gli autobus che oggi presentiamo» ha detto Roberti «sono una prima, positiva evidenza dei risultati del programma di rinnovo evolutivo dei mezzi del servizio di trasporto pubblico locale approvato dalla Giunta regionale in coerenza con le disposizioni comunitarie, nazionali e regionali in materia di sostenibilità e riduzione delle emissioni. Uno strumento di indirizzo che prevede una progressiva sostituzione delle attuali flotte alimentate a diesel con autobus a minore impatto, elettrici, a idrogeno o a gas naturale. È un obiettivo ambizioso che solo una stretta collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti, e una grande attenzione alle competenze e alla sostenibilità che da sempre caratterizza la Regione, ci stanno permettendo di perseguire. Occorre considerare che ci troviamo in un contesto in continua evoluzione, sia in termini di tecnologie e infrastrutture e sia di costi e normative, e questo rende ancora più complesse le attività propedeutiche e progettuali, con oneri che ricadono sulle strutture tecniche a cui è richiesto un importantissimo livello di competenza».

«La maggiore sostenibilità dei trasporti e la riduzione delle emissioni inquinanti nelle città» ha detto Fabio Scoccimarro «avranno benefici non solo ambientali o di carattere sanitario (già di per sé importantissimi), ma anche occupazionali. La transizione sta infatti spingendo università e aziende a ripensare ed evolvere i propri percorsi formativi, e questo permetterà anche al Friuli Venezia Giulia, dove esiste un sistema formativo di altissimo livello, di potersi avvantaggiare di una generazione di giovani professionisti pronti a raccogliere le sfide dell’idrogeno, a lavorare sullo sviluppo delle batterie e di tutte le tecnologie collegate alla transizione».

«Sostituire almeno la metà del parco mezzi entro la fine del decennio, mantenendo l’età media dei veicoli al di sotto dei 7,5 anni contro una media italiana superiore ai dieci - ha aggiunto Angelo Costa, amministratore delegato di Arriva Italia – è un obiettivo ambizioso a cui contribuisce la presenza in Trieste Trasporti di un partner industriale come il Gruppo Arriva, che da sempre ritiene l’adozione di mezzi green nel trasporto pubblico locale non solo una necessità ambientale, ma anche un'opportunità economica e sociale. È dovere di ciascuno sostenere e promuovere questo processo di transizione, in modo responsabile e con lo sguardo puntato sulle generazioni future».

All’inaugurazione sono intervenuti anche direttore del dipartimento territorio, ambiente, lavori pubblici e patrimonio del Comune di Trieste Giulio Bernetti (dirigente responsabile dell'ente assegnatario delle risorse del PNRR), il direttore del servizio trasporto pubblico regionale e locale della Regione Friuli Venezia Giulia Enzo Volponi e il direttore di esercizio di Trieste Trasporti Giuseppe Zottis. «Il contesto globale sta assistendo a una profonda revisione del sistema energetico, fino a oggi basato su una prevalenza d’uso di combustibili fossili. Questo» dice Volponi «ha portato a una accelerazione di tutta la filiera energetica verso l’utilizzo di combustibili e carburanti a basse o nulle emissioni. Un ruolo importante verso la decarbonizzazione lo gioca il settore dei trasporti e della mobilità, in tutti i suoi usi. Con il PREPM-TPL, La Regione ha focalizzato l’attenzione sul rinnovo evolutivo dei mezzi utilizzati per i servizi di trasporto pubblico regionale e locale e sul contributo che la transizione energetica della flotta autobus può dare nel più ampio contesto delle politiche regionali in materia di energia e sviluppo sostenibile. E si tratta di un contributo importantissimo».

Bernetti, da parte sua, ha ricordato come al Comune di Trieste siano state «assegnate dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili risorse importanti destinate ai servizi di TPL urbani, che insieme con la Regione si è concordato di impiegare per acquistare nuovi mezzi a zero emissioni e per la realizzazione delle infrastrutture di alimentazione. Questo che celebriamo oggi è l’esito di un percorso che ha visto, come quasi sempre accade, una strettissima e virtuosa sinergia fra gli uffici tecnici dell’amministrazione regionale, del Comune, di Trieste Trasporti e di tutti gli altri soggetti coinvolti per perseguire un obiettivo che è non solo strategico, ma impatterà significativamente anche sulle abitudini di mobilità del territorio».

«I nuovi autobus» è la chiosa di Giuseppe Zottis «sono non solo sostenibili, ma offrono anche una migliore esperienza di viaggio. Gli interni sono stati progettati considerando le esigenze espresse della clientela: ci sono più posti a sedere e le sedute hanno un comfort maggiore. Fin dalle prime settimane verificheremo con iniziative ad hoc il gradimento da parte degli utilizzatori, e valuteremo con attenzione le critiche e i suggerimenti che ci dovessero arrivare». A bordo degli autobus, ha ricordato ancora Zottis, è installato un sistema di sanificazione avanzato a raggi UV, capace di eliminare fino al 98% di batteri e virus presenti nell’aria, rendendo il viaggio sicuro anche sotto il profilo sanitario.

Trieste, 24 settembre 2024

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